D - ONE Italian Dinghy

Il primo blog in italiano dedicato al D-ONE



mercoledì 28 aprile 2010

Great sailing in Maremma on Devoti Sailing´s new dinghy

Vela, D-One - Una splendida giornata di sole e brezza di Maestrale ha esaltato le prestazioni del D-One, l’innovativa deriva ideata da Luca Devoti che ha concluso oggi il suo primo evento del circuito Volvo Cup 2010. La regata, organizzata dal Club Nautico e della Marina di Scarlino con la collaborazione di Media Vip e Devoti Sailing, ha visto scendere in acqua 16 timonieri da 4 nazioni che si sono misurati in 4 prove all’insegna del divertimento e della qualità tecnica. Celere come sempre il Comitato di Regata, diretto da Carlo Tosi, che ha chiamato in acqua la flotta verso le 11 del mattino, con ancora il residuo vento da terra della notte. La prima prova di giornata, terza della serie, si è quindi svolta con vento da 050° sui 5-7 nodi. La vittoria è andata ad un caparbio Andrea Magni, ideatore del circuito Volvo Cup con Media Vip, che ha preceduto lo spagnolo Agustin Zabalua e il romagnolo Marco Valentini.


La seconda prova è andata in scena con il classico vento termico della Maremma toscana, una brezza da 270° sui 12-13 nodi, che ha esaltato le prestazioni e il divertimento di questa deriva. La quarta prova, per il particolare formato ideato da Luca Devoti, prevedeva punteggio doppio e non era scartabile dopo che i velisti avevano eliminato il peggior risultato tra le prime tre prove disputate. La regata era quindi decisiva per determinare il vincitore dell’evento. Il marchigiano Andrea Giammarini (LNI Porto San Giorgio) la dominava dall’inizio alla fine, precedendo sul traguardo ancora Zabalua e il velista locale Michele Tognozzi, che regatava con la barca messa a disposizione dal socio del CNS Matteo Barducci. I primi tre della quarta prova erano quindi anche i primi tre del podio, che vedeva quindi nell’ordine Andrea Giammarini, Agustin Zabalua e Michele Tognozzi. La ricca premiazione, svoltasi nella scenografia piazzetta della Marina di Scarlino, ha segnato la fine di un evento che ha saputo abbinare vela e divertimento, sia a terra che in acqua.

“Il D-One abbina il divertimento a buone doti tecniche ed è stata una bella regata. Questo è uno dei campi di regata migliori che ci siano in Italia”, ha detto il vincitore Andrea Giammarini. Gli ha fatto eco lo stesso Luca Devoti, che ha detto “Fantastic sailing in a fantastic venue” ribadendo come la Marina di Scarlino sia stata già scelta per ospitare il Campionato Nazionale del 2011 del D-One.

La grande vela tornerà già il prossimo week end alla Marina di Scarlino, con le Audi Sailing Series della classe Melges 32, Sono 18 i monotipi iscritti, tra cui figura anche il Mascalzone Latino di Vincenzo Onorato. Il Club Nautico Scarlino prosegue quindi nella sua intensa stagione di eventi, che gli hanno fatto meritare anche il premio La Guglia 2009, assegnato alle società della provincia di Grosseto particolarmente meritevoli e attive in ambito sportivo.


A wonderful day with a 12-14 knot north westerly breeze marked the conclusion of the first Volvo Cup D-One event. After 4 races the victory goes to Andrea Giammarino, second the Spaniard Michele Agustin Zabalua and third place for Michele Tognozzi.
Weather conditions enhanced the performance of the D-one, the Phil Morrison designed dinghy from Devoti Sailing during the first event of the Volvo Cup 2010 circuit. The race, organized by the Yacht Club and Marina di Scarlino in collaboration with Mediavip and Devoti Sailing, saw 16 sailors from four nations face off on the water. It is a pity that the problems with flights around Europe due to Island´s Volcano ash has disabled to come for another entered sailors to complete the fleet.
Luca Devoti, the president of the Devoti Sailing and co-designer of the D-one, stated: "This is fantastic sailing in a fantastic venue. This is why we have chosen La Marina di Scarlino for the D-One National Championship in 2011".

"The D-One combines fun and good technical skills. It was a great race. This is one of the best race courses that are in Italy" said the winner Andrea Giammarino.

The first race of the day, third in the series, was held with 7 knot breeze from 050° and victory went to Andrea Magni, the creator of the Volvo Cup circuit. Second Spaniard Agustin Zabalua and third Marco Valentini. By the time the second race of the day got under way, Maremma´s classical thermal breeze had kicked in. The 13 knots from the northwest truly enhanced performance of the D-One ensuring a fun-filled day for all competitors. The fourth race overall had particular format designed by Luca Devoti: double scoring and not included discardable results. The race was therefore going to determine the winner of the event.
Italian Andrea Giammarino (LNI Porto San Giorgio) dominated the fleet from start to finish, beating Zabalua on the finish line. On the podium Giammarino was first, Agustin Zabalua second and Michele Tognozzi third. The Award giving ceremony was held in La Piazzetta la Marina di Scarlino with the Islands of Elba and Montecristo serving as a breathtaking backdrop.

Next Volvo D-one Cup will be held in Lake Bracciano near the Roma on 22-23 May. We expect great interest in this regatta. We are in contact with several other new sailors who are interested to come and take part. Do not hesitate to contact us to charter the boats or order the spare parts for your boat. The Devoti Sailing Team will be there with service.

Up-to-date informations will be early displayed on http://www.devoti-one.com/



Rank Nat SailNo Boat           Club                  HelmName           R1 R2 R3 M Total Nett

1st    ITA   12    Ista Ulica    LNI Porto S.Giorgio  Gianmarini Andrea 1.00 2.00 4.00 2.00 9 5
2nd  ESP   24   Verociraptor   RCN Valencia          Zabalua Agustin 3.00 1.00 2.00 4.00 10 7
3rd ITA      5                       C.N. Scarlino           Tognozzi Michele 13.00 9.00 5.00 6.00 33 20
4th GBR   23    Merlin            Queen Mary SC     Garvin Tim 12.00 6.00 8.00 8.00 34 22
5th ITA  0.12   Value Team2   Planet Sail ASD      De Cata Stefano 4.00 8.00 13.00 10.00 35 22
6th ITA  0.20   Rata Vuloira     CNAM Alassio      Magni Andrea 6.00 5.00 1.00 18.00 30 24
7th ITA  13                                  CV Roma        Gancia Andrea 2.00 3.00 6.00 24,00 35 29
8th ITA 1                                     YCI            Pontremoli Riccardo 8.00 DNF 10.00 12.00 47 30
9th ITA 14         Nina      YC Riviera del Conero    Tricarico Giovanni OCS 7.00 9.00 14.00 47 30
10th ITA 3      Gargul-D     LNI Mandello Lario      Falciola Guido 11.00 12.00 7.00 16.00 46 34
11th GER 0.07                             RCO                Hain Wladimir 10.00 11.00 15.00 20.00 56 41
12th ITA 22        Killa               YCI              Pontremoli Giuseppe 5.00 10.00 11.00 26,00 52 41
13th ITA 35        Aua            CNAV Cervia           Valentini Marco 7.00 4.00 3.00 DNF 48 41
14th ITA 19      Blunellyu   RYCC Savoia Napoli Pragliola Giancarlo 15.00 14.00 14.00 22.00 65 50
15th ITA 25      Bloody-One          YCI                  Saidelli Nicolò 9.00 13.00 12.00 DNF 68 55
16th ITA 36                            CV Conegliano       Civran Marco 14.00 DNF DNF 28,00 76 59





Scarlino Report

E' partita finalmente la Volvo Cup 2010 dei D-One a Scarlino ed è iniziata la D-One mania.


Scarlino si conferma sempre un posto eccezionale per questo tipo di manifestazioni nonostante che la giornata di venerdi sia stata caratterizzata da una pertubazione che è poi durata fino alla mattina di domenica, giorno in cui finalmente è uscito il sole e si è potuto correre l'ultima prova con la termica.



Dunque qualcuno è riuscito ad approfittare nonostante il mal tempo del venerdi, per una session di allenamenti.

Sabato la regata vera e propria, vento sui 5-6 nodi al massimo, inizio bene giro terzo la prima boa, ma viene dato un cambio di percorso, non mi accorgo che mi sono allungato troppo sulla sinistra e perdo un paio di posizioni. Riesco a fare un piccolo recupero che mi permette di arrivare quarto.

La seconda prova viene annullata per mancanza di vento. Si riparte faccio una bella partenza ma perdo notevoli posizioni in bolina e il lasco con poco vento permette di recuperare poco, alla fine chiudo ottavo.

In classifica dopo il primo giorno sono sesto ad un punto dal quinto (Andrea Magni), si può recuperare, ma il rake va rivisto, le ultime modifiche del venerdi non avevano portato nessun miglioramento, anzi...

Si ritorna alle vecchie regolazioni ma la prima regata va maluccio, mi ritrovo in un groviglio di barche e poi alla fine cala pure il vento mentre ero ancora indietro, addirittura l'arrivo viene dato di bolina, decisamente impossibile recuperare chiudo 13esimo.

Cala definitivamente il vento da nord e si mette la termica, il vento va subito sui 10 -12 nodi.

Sbaglio la partenza che ritardo di 10 secondi, si mette subito male, ma scelgo il lato giusto almeno. Nella prima bolina recupero già un paio di posizioni ma è a lasco che posso finalmente dire la mia,.

Inizio la mia cavalcata sul D-One (finalmente anche un po' di ondina) ed è proprio come se fossi sul 4000 mancano solo il Fazio o il Ferullo che mi trimmino il gennaker, ma sono solo e non bisogna sbagliare.

Di nuovo la bolina, stavolta tengo posizioni, stringo un casino ma non sono veloce, si arriva dopo un immane soffetrenza alla boa e di nuovo ad issare, proseguo qualche metro e subito a strambare verso il lato del campo dove c'è più vento. Incrocio Tognozzi, ma ritardo la strambata, errore fatale e la conferma arriverà una volta vista la classifica. Davanti a me c'è anche Tim, taglio il traguardo appena dopo di lui. Sono quinto con punteggio doppio, ciò mi permetterà di arrivare quinto con gli stessi punti di Tim Garvin e ad un solo punto dal podio conquistato da Tognozzi. 


Devo dire che sono molto soddisfatto dato che ho la barca da appena un mese e le occasioni di uscire non sono state tantissime e per di più sempre nella medesima condizione. La cosa più importante è che mi sono divertito non solo per le regate ma anche grazie al clima di festa che abbiamo avuto negli eventi collaterali organmizzati da Devoti Sailing, il Club Nautico Scarlino e da Volvo.

Dal prossimo week end sarà possibile provare il D-One per la prima volta a Bracciano, presso il circolo Planet Sail (contattando me) e il Bracciano Sailing Team (contattando Andrea Gancia).



Il 9 maggio i D-One saranno in pre-regata al Bracciano Sailing Team insieme ai Laser 4000 in attesa della prossima Volvo Cup del 21-23 maggio.

Con Tim


Tim va verso i master ed alcune foto dell'inaugurazione della Volvo Cup, il D-One è soprattutto divertimento

domenica 18 aprile 2010

RPA & The United Nations Of Sound - Third Eye

Quinta uscita - cinque D-One in acqua a Bracciano

Grandi soddisfazioni oggi in acqua, innanzi tutto perchè in acqua eravamo ben 5 D-One.
Veramente un bel numero se si pensa che questa barca è entrata in produzione solo la scorsa estate e vederne 5 tutti insieme nelle acque antistanti il mio circolo non è una cosa da poco.
abbiamo avuto anche la possibilità di girare intorno alle boe degli optimist del mio circolo (in realtà ci giravano oltre a noi e a loro anche gli snipe, i laser e i windsurf giovanili, insomma il campo era molto affollato e soprattutto corto se si pensa a chi era inizialmente rivolto) ciononostante ne è venuto fuori proprio un bell'allenamento (oggi sono stato fuori in acqua quasi 4 ore).

Ovviamente un D-One alle prime armi senza nessuno che te lo spiega non è facile, infatti si vedevano scuffie e distacchi abissali (ma c'era chi usciva in barca la prima volta).
Tra di loro chi andava bene erano Andrea Gancia, buone manovre, velocità e buona tattica.
C'era poi un'altro ragazzo con il gennaker blu che andava ma che scuffiava ad ogni strambata (proprio come me i primi 2 giorni) ma già sulla buona strada per portarla al meglio. Una volta superata l'emapsse delle manovre è fatta, il D-one ti è entrato nelle vene! e lui c'è vicino! la barca non è così difficile basta essere determinati e pronti a mettersi in discussione (le scuffie all'inizio possono essere tante).

Anch'io ho iniziato con una bella scuffia, appena uscito sotto gennaker, la strambata non è facile. A freddo ho sbagliato la manovra zappando con il timone.
L'ideale, è cercare di immaginare di eseguire un semicerchio, molto dolcemente ed evitando di zappare.
Zappare significa sicuramente andare in straorza e con un genny di 15mq si va subito giù...
Ripeto, l'errore di chi viene dalle barche classiche è di portarsi al sicuro orzando, ma su uno skiff vuol dire l'esatto opposto, orzare significa esporsi al pericolo.
Non a caso quando la velocità al lasco cala, per far ripartire il gioco del vento apparente occorre orzare, e sul D-One non c'è niente di più facile si orza un pochettino cazzando il gennaker (con poco vento sempre ad orecchio) piedi sotto le cinghie, randa al centro leggermente lascata e la barca subito riparte.

Di bolina invece non ho parole, raramente mi è capitato di portare una barca così gestibile, in confronto sul 4000 con una randa di un metro più piccola ti fai il doppio del culo - merito sicutaramente dell'efficente carrello randa unito all'albero alare senza sartie ( in carbonio). Il tutto permette di avere masimo controllo senza dover continuamente lavorare sulla scotta randa.
La bolina l'ho sempre considerata un pò pallosa e di semplice tarsferimento per andarsi a fare un bel lascone (lo so è una visione da vela da spiaggia, ma innanzi tutto occorre divertirsi!) potente e soprattutto sostenuto da quest'enorme genny. 
Ma qui le cose cambiano, la barca è talmente bella da portare che anche la bolina è un vero piacere (forse è esattamente ciò che esalta un finnista).
Non ho mai fatto una regata sul Laser standard proprio per questo, già è una palla la bolina con una barca così lenta, se poi il lasco non è un lasco ma è una poppa con  la barca tutta sbandata sopra vento (ma che siamo negli anni 30?!)  allora il divertimento dove sta? solo nella competizione? no la barca ti deve anche stupire e darti forti sensazioni anche quando non sei in regata.
Mi domando come si fa ad attirare i giovani con questo tipo di percorsi fatti con questi singoli, fategli fare i laschi, saranno meno tecnici e tattici, ma almeno riscopriranno il piacere di farsi una bella planata.
Oppure venissero sul D-One che qui le planate non mancano!

Comunque ci siamo giovedi si parte (anticipo di un giorno così approfitto per farmi un pò di ferie) e sabato dopo il giorno di regate di prova inizia finalmente la Volvo Cup dei D-One. Scarlino stiamo arrivando!

venerdì 16 aprile 2010

Le date della Volvo Cup 2010


Pimping my boat

Ecco finalmente le foto delle modifiche:




Alcuni particolari della drizza genny







Ecco lo stick estensibile




Quest'ultima modifica invece l'ho vista sia sul blog di Tim Garvin sia su alcuni Musto Skiff, un semplice anellino in plastica che mi ha permesso di eliminare l'elastico che chiudeva la poppa, che svolgeva il suo compito egregiamente ma che era un pò scomodo dopo le scuffie e comunque limitava la mobilità in barca.
Permette di avere la scotta del genny sempre in ordine (in questo modo si è anche un pò accorciata diventando perfettamente a misura) e di fare strambate con estrema facilità.


la fotografa...

Sabato sono uscito, ho provato anche il rake da montagna (come lo definiamo qui al Planet) 6,80 m misurati, decisamente troppi per l'uscita di sabato dove non si arrivava a più di 15 nodi  di maestrale, ma è meglio essere pronti per quando si incontrerà il ventone.

Ancora non ho sviluppato pienamente gli autonomismi che questa barca richiede con più di 20 nodi, ma ogni minuto trascorso sul mezzo mi fa sentire sempre più sicuro. Ho avuto l'ebbrezza di incontrarmi con un paio di di D-One che credo venissero dal Bracciano Sailing Team, ma erano troppo lontani per fare un confronto.

Ho misurato il range inevce della barca su un paio di Finn con 2 tedeschi a bordo e con la flotta Snipe del mio circolo, devo dire che l'angolo di bolina  e le velocità della barca sono impressionanti, quando ho issato ho salutato i 2 Finnisti, che alla prima strambata erano già quasi  2 puntini in lontananza (nonostante che non avessi un rake appropriato per la condizione...

Comunque manca ormai una sola settimana alla prima regata Volvo del  D-One, sto carico a mille e non vedo l'ora di navigare con gli altri... domani si esce!!!!!

lunedì 5 aprile 2010

Terza uscita - prime modifiche

Innanzi tutto Buona Pasqua a tutti!


Finalmente sono soddisfatto, sabato sono riuscito a fare un' uscita decente, il vento era sui 12 con punte massime di 15 nodi.

La cosa più rilevante è che non ho scuffiato e ciò non è poco, perchè ho risparmiato parecchie energie che ho dedicato invece al piacere di navigare... si può dire che sto entrando finalmente in sintonia con la barca.

 Come avevo detto nel post precedente, ho cambiato alcune cose: innanzi tutto, ho sostituito la drizza del gennaker che c'era da 2 mm con una da 4 mm in prestirato di 20 metri di lunghezza (accorciata almeno di un metro e mezzo rispetto all'originale).

Ciò mi ha permesso di migliorare le issate e le ammainate (non ne ho sbagliata neanche una quindi il sistema ha funzionato) e di farle in poche secondi e senza fatica (ho anche messo un segno sul punto di arresto della drizza del gennker per capire se la penna è arrivata in testa). I casini delle prime due uscite con il retriver che si accapigliava in ammainata me le sono risparmiate, sia per aver aumentato il diametro sia per aver accorciato la lunghezza della drizza.

Ho cambiato lo stick sostiutuendo il Ronstan battlestick con lo stesso modello ma estensibile, come quello che usiamo sul laser 4000, ciò mi ha permesso di stare meglio fuori alle cinghie per dare la leva massima senza però essere gobbo o in posizione scorretta con la schiena e di sfruttare al meglio l'ergonomia delle terrazze.

A livello di rake invece ho spostato tutte le mastre indietro e modificato il piede dell'albero riuscendo a portarlo a 7,10 m dallo scafo, non male, avevo una bella preflessione dell'albero (non adatta alle condizioni di sabato ma approfittavo per provare le diverse configurazioni).
Ho cercato di migliorare il vang ma ancora non ho la massima leva, sarò circa all' 80%, va ancora migliorato.

Lo stesso devo dire del cunningham, ho aggiunto un doppio bozzello sull'occhiello della vela ma ho poca leva, il sistema è da rivedere.

Per il resto tutto è andato bene, la barca si porta con estrema facilità in tutte le andature, soprattutto con il gennaker issato stavo dietro a due Classe A.



Poi finalmente ho incontrato Daniele, anche lui proprietario di un D One, iniziamo la bolina, più o meno le barche vanno uguali. Lui riesce a guadagnare qualche lunghezza tramite dei buoni.

Arriva poi il momento di issare, arriviamo sotto al canalone tra la base dell'Areonautica e L'AVB issiamo contemporaneamente ed inizia la cavalacata selvaggia (c'è pure qualche ondina).

Tutto fuori alle cinghie alla ricerca anche di un po' di apparente e tutto fuori sulla terrazza nella sua parte poppiera, cazza e lasca il gennaker e randa appena cazzata, mi giro a guardare Daniele con il suo gennaker fluorescente, mi sta dietro e mi segue (eccezionale due D One nelle acque del Lago di Bracciano!). Prendo la decisione di strambare, impugno la scotta del gennaker sopra e vento e via: perfetta! Finalmente faccio una stramba con i fiiocchi la barca riprende subito velocità cazzo il gennaker e riparto come un missile, mi giro a guardare Daniele, è in acqua...

Ammaino, anche qui perfettamente grazie alla mia drizzetta nuova e risalgo per andargli incontro, lui raddrizza, riissa (lo faccio anche io) ma una bella raffica lo prende lui orza e di nuovo giù...

E' l'istinto di chi viene dalle barche classiche, la barca si inclina tu orzi, peccato che qui c'è un bel gennakerone di 15 mq che ti porta subito giù...

Non è un problema, lo vedo raddrizzare subito la barca, in questo il D-One ti aiuta perchè ha la parte superiore dell'albero stagna che ti permette di ammainare subito il genny prima che la barca vada con l'albero sott'acqua.

Ma attenzione, la barca ha un buchino per lo sfiato dell'aria proprio sulla prima femminella del timone, quindi attenzione perchè se si sta troppo scuffiati a 180° da lì entra l'acqua... I primi due giorni non lo sapevo e ho fatto un sacco d'acqua.

L'unica cosa da fare le prime volte, dato che si scuffia un po' di più andrebbe messo un pezzetto di adesivo (ma da levare appena rientrati per non compromettere lo scafo) prima di uscire. Poi una volta presa la mano non si dovrebbe più scuffiare tantomeno a 180°.

Devo ammettere che nelle prime due uscite mi ero un po' demoralizzato perchè la barca mi sembrava molto dura e fisica, ma mi è bastato fare le modifiche su riportate insieme al fare bene le strambate a farmi scoprire la goduria e la facilità con il quale si porta questo mezzo.

Anche armare la barca mi sembrava complicato, ma devo ammettere che una volta presa la mano ci vogliono non più di 20 minuti.

In effetti tutte le barche sono così, quando le compri, devono fare il rodaggio, ma anche tu devi farlo per capirle e portarle al meglio, sia che siano nuove sia che siano dei vecchi cadaveri...

Tutte le energie risparmiate questa volta, le ho dedicate a capire e a godermi le planate sulla barca

Di bolina è un pezzo di torta, con il gennaker si porta con un dito, che dire... è sicuramente da provare a mare... Scarlino arrivo...!

Prossimo week end aggiorno con un po' di foto...

giovedì 1 aprile 2010

Tim Garvin's blog

Volevo segnalare per chi mastica un pò di inglese velico il blog di Tim Garvin che sta un pò più avanti di me (ha acquistato la barca qualche mese fa ed è stato uno dei primi che ha credutonel D-One ), is well done - è veramente ben fatto e ci sono molte inforamzioni utili oltre che molte foto, date un occhiata qui:

http://d-onedinghy.blogspot.com/

Prima Uscita

Sistemato il tutto, arriva il momento di uscire: il vento viene da sud (è un libeccio deviato dalle montagne sui 15 kn).
Giallongo: appena esci issa mi raccomando - e così faccio, deriva e timone giù e subito ad issare.






Isso senza difficoltà, orzo un pò alla ricerca dell'apparente e la barca  schizza subito come un missile in planata. Tutto è sotto contrrollo, il genny è facile da trimmare e molto leggero, il carrello randa è al centro e la stessa è appena cazzata. Arriva il momento di strambare mollo genny, peso dall'altra parte, la barca va in straorza e subito in acqua (che freddo!).
No problem ammaino il genny ritiro tutto su e riparto per uan potente bolina.
Il carrello fa quasi tutto, randa cazzata a ferro e giù il carrello nelle raffiche più forti. Non mi viene totalmente spontaneo venendo dal Laser 4000 che ha l'archetto e si tende a lavorare sulla scotta di randa e sul vang però fa veramente un bel lavoro sto carrello...


Con il vang sono a ferro, ma non ho la massima leva, va migliorato e studiato a terra.
Ri isso , grandi planate, ma rivado a strambare di nuovo giù in acqua.



Di nuovo di bolina, il vento sale maggiormente sotto costa soprattutto nel canalone tra il Planet Sail e L'Ass. Velica Bracciano, arrivo sotto il canalone i riisso, strambo, finalmente la strambata viene, ma mi accorgo che qualcosa non va, il retriver si è accapigliato e ha fatto dei nodi, provo a scioglierli ma rivado giù in acqua.




E' passata ormai un ora e mezzo, sto sderenato, meglio tornare a terra e non strafare domani voglio riuscire.

Domenica si riesce: mi sento un pò più tranquillo ma di lasco un'altro paio di scuffie in uscita dalla strambata mi fanno subito ridimensionare. La barca però è facile da raddrizzare e oggi sento meno la fatica, sono meno stressato rispetto al giorno prima e mi sembra comunque di andare più fluido.
Di lasco sono comunque casini con quella drizza/retriver di 2mm, va cambiata con una da 5 mm, si accapiglia, si fanno nodi, si attorciglia intorno al bompresso.

Alla fine mi si incaramella anche il genny(troppo lento imn una delle strambate) ammaino genny che finisce in acqua, decido di tornare a terra, il genny non lo posso più issare ma sono stato comunque un paio di ore fuori e ho capito un pò di cose:

1)  il mio rake era al limite 7,60 m giusti per i 15 kn ma non oltre in relazione ai miei 72 kg, devo trovare il modo di arricvare almeno fino a 6,80 - 6,90 con i venti più forti
2) Stick troppo corto, serve il battle stick estensibile come sul 4000 di bolina tutto fuori sto risicato
3) da rivedere vang e cunningham per dare massima leva e maggiore magrezza alla vela
4) cambiare la drizza del gennaker e retriver, una 5mm dovrebbe essere l'ideale anche per non distruggersi le mani ed evitare i casini descritti sopra.

Comunque la senazione è di avere tra le mani una barca fuori dal comune, molto divertente con cui si fanno delle planate esilaranti ma che bisognerà conoscere molto bene prima di poter spingere al massimo.
Per il momento sono soddisfatto, sabato cercherò di risolvere i problemi su menzionati.